Ecco, ad ogni modo, i criteri adottati: 1) patronimi: Serbi e Bulgari, traslitterati in caratteri latini coi segni diacritici, secondo le regole del « R.G.S. II ». , Turchi, traslitterannoo in alfabeto latino secondo le regole fonetiche attualmente vigenti in Turchia. H) TOPONIMI : a) delle regioni attualmente incluse nei confini della Jugoslavia e della Bulgaria: traslitterazione in caratteri latini coi segni diacritici. b) delle regioni rimaste alla Turchia-, traslitterazione in alfabeto latino, secondo le regole fonetiche attualmente vigenti in Turchia. c) toponimi delle regioni attualmente incluse nei confini della Grecia; per questi non è facile stabilire un criterio fisso perchè i greci hanno introdotti nuovi toponimi che non presentano alcuna analogia coi vecchi. Così la città di Gümülcina oggi viene chiamata Kumutini, il noto porto di Dedeaga^ è stato ribattezzato col nome di Alexandroupolis, la borgata di Ye-nice Vardar è divenuta, Genitsa, la borgata di Vodena è chiamata Edessa, ecc... Pertanto per questi nomi si è usata la doppia designazione: quella corrente nel 1912-13 {slava, greca, oppure turca) e quella attuale. d) toponimi delle regioni incluse nei confini dello Stato albanese: gli attuali nomi albanesi. Due tabelle spiegano la pronuncia dei caratteri latini usati dalla lingua serbo-croata e la pronuncia dei caratteri latini attualmente impiegati dai turchi. Altre tabelle riportano i principali toponimi nelle diverse lingue. La principale base cartografica per lo studio delle operazioni nei Balcani è costituita dalla carta alla scala 1 : 200.000 dello stato maggiore austroungherese. E’ un documento cartografico molto imperfetto, come tutti coloro che hanno percorso i Balcani avranno constatato; spesso redatto in base a semplici schizzi presi clandestinamente, o quasi, da ufficiali in viaggio. Specialmente la quotazione delle alture si è rilevata inesattissima durante i lavori fatti per le nuove levate topografiche. Ma molte quote sono entrate nella storia, ed oggi la vecchia indicazione altimetrica va rispettata anche se inesatta. Infine non bisogna dimenticare che, buone 0 cattive, quelle carte servivano spesso di base per gli ordini.