PRECEDENTI POLITICI del Sar planina; ad occidente dal monte Korab, dal Crni Drim, dalla riva del lago di Ohrid e dal Monte Gramos. A mezzogiorno il confine corre dal lago di Kastoria, pel corso della Vistrica e la costa del Mar Egeo, fino alla foce della Mesta; la Mesta, i monti Rodopi e il confine occidentale della Bulgaria segnano il limite orientale della regione. Secondo le pergamene del monaco Paissi, scoperte nel monastero di Monte Athos, nel IX secolo i « bugari » (bulgari) si sono impadroniti delle eparchie greche di Nis e Skoplje e del territorio di Ohrid; in un secondo tempo hanno strappato ai greci anche le eparchie di Sofia, Filippopoli, Sa-mokov, Stip, Strumica, Adrianopoli e hanno popolato queste terre. Successivamente Ivan Kaliman tolse ai greci le eparchie di Drama, Seres, Melnik e Salonicco, che popolò di bulgari dopo aver cacciato la popolazione greca. La morte dello Zar Ivan Asen (1240) segna il declino del dominio bulgaro e la disgregazione dello Stato. Frattanto in Serbia la dinastia dei Niemànidi si rafforza e nel 1282 annette una parte della Macedonia settentrionale, compresa Skoplje. Poi lo Zar Dusan (1331-1355) conquista l’altra parte della Macedonia, l’Epiro, la Thessalia, la Beozia e l’Acarnania: alla sua morte la Macedonia si scinde in tre principati. La dominazione serba è durata settantatre anni a Skoplje, venticinque a Veles, ventuno a Prilep, tredici a Strumica e dieci a Seres. A loro volta i turchi cominciano ad estendersi nella Macedonia nel 1371 e ne completano la conquista sessantanni dopo, colla presa di Salonicco. I turchi sottopongono i cristiani di rito greco alla giurisdizione del patriarca di Costantinopoli, eccezione fatta pel patriarcato di Ohrid, che sarà mantenuto in vita fino al 1767. Verrà poi istituito anche un patriarcato armeno. In materia di religione l’impero ottomano, in generale e contrariamente a quanto si crede, ha dato prova di una tolleranza più larga di diverti Stati occidentali. II conflitto fra i macedoni di stirpe slava e i greci, conflitto secolare, assume intorno alla metà del XIX secolo la forma di contrasto religioso (1). (1) Nei villaggi cristiani il « pope » è il capo della comunità anche sotto l’aspetto temporale e l’istruzione è strettamente connessa alla chiesa; così si spiega l’importanza del clero come strumento di politica. 27