103 aria, a’ due capi, da una maniera d’ alati ip-pogrifi. Nè meno ricca ed elegante è 1’ architettura della porta d’ingresso. L’ arco è quanto di più bello possano suggerire le ardite combinazioni di quello stile fantastico, e tra per questo, e pel diverso colore dell’ oro non brunito, singolarmente spicca e risalta sugli altri. La magnifica lumiera, che nella forma, e in quella specie di mosaico o tarsia di cristalli, onde si compone, serba il carattere generale della pittura, e sfolgora di luce il recinto ; la tenda della scena di nobil velluto, che non s’ alza o s’ abbassa, come le antiche, ma in due s’ apre e si chiude, compiono la somma delle nuove cose, ed accrescono lustro : senza contare l’interno addobbo de’ palchetti, di polite carte alle pareti forniti, e di più agiati e assai decenti sedili. Ma il suggello dell’ opera ancora manca e s’ aspetta : il sipario, che il prof. Moia sta preparando, e che una doppiamente importuna indisposizione gli impedì d’ ultimare. Quanto nel teatro si fece, fu tutto operato da artefici veneziani, e tutto è condotto con tal finezza di gusto e perfezion di lavoro,