284 più cospicue di Francia ; onde avrebbe voluto, anzi che a Giovanni, darla a un sordido e spregevole usuraio, che di lei s’ era invaghito : tanto è cieco 1’ odio di parte, e i pregiudizii son prepotenti ! La famiglia s’ era intanto accresciuta d’ un bambino, e consumato in pane, in solo pane, come replica il testo, quel poco, che possedeva, era caduta nella più squallida miseria, vivendo delle scarse copie, che a quando a quando capitavano al marito, o de’ mal pagati femminili lavori della consorte. Invano, stretta dal più fiero bisogno, eli’ era più volte ricorsa al zio, divenuto in questo frattempo presidente, e al colmo del regio favore ; le sue lettere erano trattenute da una mala femmina, che vagheggiava la mano e più ancor la fortuna di lui, e però le metteva conto, nella perversità e bassezza dell’ animo suo, di tenergli lontani i disgraziati parenti. Ed assai mi sorprende che quella infelice, poiché vide rimaner senza risposta le prime sue lettere, non s’ avvisasse di recarne almeno una in casa del presidente medesimo, anzi che mandarle a colei, com’ ella faceva. Di certi caratteri si può sospettar ogni cosa, e quella donna era tale da dar luogo a qualunque sospetto.