145 dui second’ atto ? Il vario e grandioso terzetto, che lo segue ; 1’ allegra e vivace introduzione del terzo, acconciamente trovata per far bel contrasto con 1’ aria finale del Doge, sì grandiosa, sì piena, così accomodata al tragico soggetto, tanto nelle frasi de’ recitativi, che ne’ splendidissimi canti : questi ed altri luoghi non sono di diverso valore, e possono registrarsi fra’ più sublimi conquisti dell’ arte. I Foscari ebbero pur questo vanto, ch’ei posero a posto i cantanti, e tutti i pezzi accennati si poterono gustare nella loro perfetta interezza : non ci ebbero disastrosi confronti. Si potrebbe anzi dire che la parte del Doge non fu mai qui sostenuta con tale eccellenza, come dal Corsi. Quella grande figura del Foscari si vedeva nel dignitoso portamento, negli atti, nel gesto, ned era da lui dimenticata un istante. Sarebbe difficile il notare tutti i pregi particolari di quella ingegnosa rappresentanza ; ma certo mirabile fu 1’ espressione, con cui 1’ attore accompagnò le parole, che il veglio desolato rivolge alla nuora piangente, quando l’invita a fuggir seco dal sito, che 1° vide, sforzato, deporre il ducale suo manto ; mirabile l’ironia ed il lamento, con cui allo XI. 10