116 rità ed intelligenza nel carattere dell’ antico Raimondo, e cantò con assai garbo la sua aria nell’ ultima parte. Con diversa fortuna si diede sabato, 15 corrente, l’Italiana in Algeri, all’ Apollo. Quel capolavoro, quella miniera d’ ogni più preziosa musicale ricchezza, quelle sovrane bellezze, ancora sì nuove e sì fresche, benché negli orecchi di tutti, e che il pubblico tanto avidamente aspettava, l’Italiana in Algeri non fece se non la più mediocre impressione. Egli è che si aveva a lottare con troppo superbi ricordi, e eh’ è della musica, e particolarmente del Rossini, come de’ gran quadri, che, a gustarli, convien porli nel loro lume ; vuol dire che la musica bisogna cantarla. La Brambilla è certo nell’ Italiana in Algeri quella simpatica attrice, che fu nel Giìtr ramento, ed anche in questa, come nell’ altra opera, s’ ammirò in lei la bella e sonora voce, quel puro e forbito suo canto, 1’ agilità, con cui disse, in ispecie, il magnifico rondò, e molti altri pregi, che si notarono e nella cavatina, e nel duetto col buffo comico. Ma dulia Isabella si aspettava un po’ più di brio, ó di vivacità. Ella avrebbe uopo d’ altre malizie a