314 grazia e sottil artifizio nel duetto col Liverani, il tenore, che qui con essa e altrove ebbe non pochi applausi, quantunque ei non sia forse il Decio più ideale. Nella parte di Publio, trovò il Mozzanti, baritono, quell’ anima e quella passione, che nelle altre si desiderava ; e la sua aria, massime nell’ adagio, ottenne il pubblico gradimento. Come prima dicemmo, il Mozzanti ha un metallo di voce magnifico, e questo per un cantante, se non è il primo, certo è un gran requisito. Il Latry, il basso, quel sacerdote rabbioso, che non si lascia vincere da’ candidi vezzi dell’ avvenente Emilia, e vuole ad ogni patto vederla morta, con tanto maggiore barbarie che il fuoco, più di lui pietoso, mai una sera interamente non spegnesi ; il Latry, ad onta della ringhiosa sua parte, è anch’ egli, in ispecie nella sua aria, applaudito. Tutto in somma va per lo meglio. Fino il sartore si fece delle nostre osservazioni coscienza, ed acconciò molto elegantemente i suoi personaggi. Que’ Romani de’ cori m’hanno tutta 1’ aria della Fenice. Dell’ orchestra non si parla : ella merita sempre la medesima lode.