LA SECONDA FASE DELLE OPERAZIONI SERBE mata alle pendici della dorsale di Prisat; allora si sposta per far luogo alla divisione Morava I che giunge presso Izvor. Il 20 ottobre il tentativo della divisione di cavalleria e della Morava I per impadronirsi della dorsale fallisce; verso sera affluisce al villaggio di Izvor la divisione Drina I e così nella angusta valle si intasano due divisioni di I bando e la divisione di cavalleria. Difetta lo spazio per spiegare queste forze e riesce molto arduo piazzare le batterie da campagna; di artiglieria da montagna si hanno soltanto pochissimi mezzi. Il 21 e il 22 ottobre entrano in azione tutte le truppe delle divisioni Morava I e Drina I, articolate su più colonne. Il gruppo serbo di destra, (quattfro reggimenti), manovra ad occidente senza incontrare nemico, la colonna centrale (tre reggimenti) risale la testata della valle ed investe di fronte la posizione turca. La colonna di sinistra (un reggimento) manovra sull’ala orientale turca, a sud del Monastero di Prisat, invano contrattaccata dalla riserva turca. Minacciato di fronte ed ai fianchi nel pomeriggio del 22 ottobre il V corpo d’armata turco volge in ritirata verso Prilep. Questa azione è stata lenta e laboriosa, il movimento lungo le dorsali rocciose e dirupate è stato molto difficile e la fanteria serba ha dovuto fare quasi esclusivamente da sè perchè l’artiglieria da campagna era impossibilitata a staccarsi dalla rotabile. Se la I armata avesse seguito anche la direttrice di Krivolak, avrebbe potuto manovrare con più largo raggio. Il 22 ottobre il comando della I armata (telegramma 340 op.) domanda al V. K. quale sia il limite della zona di interessi della Serbia e degli alleati. Risponde il V. K. (telegramma 538) che « per ora » la linea passa per Kicevo e lo sbocco meridionale della stretta di Demir Kapu, ma per continuare le operazioni devono essere prese anche altre località. La regione dei laghi e la Pelagonia erano rivendicate dai greci ma al governo serbo si presenta l’eccellente occasione per stendere la mano su quelle terre, che verranno occupate e non più lasciate. Il 22 ottobre la legazione serba di Atene riferisce che notevoli forze turche stanno racco-glindosi intorno a Bitolj e che l’esercito greco, diretto su Salonicco, chiede la cooperazione dei serbi verso Bitolj. Subito Putnik ordina (op. n. 364) alla I armata di preparare il movimento su Bitolj e di avvicinare a Prilep la divisione Danubio I. 169