LE OPERAZIONI DELL’ESERCITO E DELLA MARINA GRECA Nelle lettere indirizzate a Paola di Ostheim il Diadoko si svela con tutta sincerità : così egli scrive che temeva di dover ricominciare la « carneficina della vigilia » ed era un po’ in dubbio se i nervi delle sue truppe avrebbero sopportato una giornata come la precedente. Quando apprese la ritirata dei turchi quasi cadde in ginocchio per ringraziare Dio. Al mattino la colonna turca in ritirata sfila ancora pel passo di Ste-non Porta, mascherata da un folto nebbione; improvvisamente la nebbia si alza ed il gruppo di artiglieria da montagna della 4“ divisione greca bersaglia la colonna. I turchi si sbandano verso Veria ed abbandonano 22 pezzi. Il grosso dell’armata greca arriva intorno a Servia; il distaccamento « evzones » Konstantinopulos respinge il tabur turco trincerato sulla cima a nord-est del Vigla. La 5® divisione ed il gruppo « evzones » Jenadis sostano presso Lazarades, la cavalleria avanza di poco e non riesce ad assolvere il compito di tagliare la ritirata al nemico. I greci hanno perso 18 ufficiali e 169 uomini uccisi, 40 ufficiali e 1037 feriti. Però il Diadoko scrive di oltre millecinquecento feriti. II Diadoko al mattino del 9 ottobre ha mandato un battaglione della 6* divisione verso il passo di Petra, dove si dirigeva un reparto turco reduce da Elasson; poi ordina alla 7* divisione di lasciare a Larisa un battaglione e l’artiglieria, ancora priva di quadrupedi, e di spostarsi ad Elasson; nel pomeriggio del 10 ottobre le ordina di superare il passo di Petra. L’ii ottobre il grosso dell’armata greca si raccoglie intorno a Servia e riposa anche per dar tempo agli scaglioni logistici di serrare. LA MARCIA DELL’ARMATA GRECA SU SALONICCO Il grosso delle truppe di Hassan Tahsin pasa scende verso Veria lungo la valle della Vitritsa ed un distaccamento prende la strada di Bitolj. Quando l’armata del Vardar è battuta a Kumanovo e l’armata greca accenna a sboccare dai monti verso la Macedonia, il comando dell’armata turca dell’ovest pensa di coprire Salonicco. Il 12 ottobre è dato ordine al corpo della Struma di ritirarsi su Salonicco e di limitarsi a rallentare con distaccamenti le forze nemiche (7“ divisione bulgara) scendenti lungo la valle della Struma: il 16 ottobre 9 mila turchi partono da Demirhisar. Con questi reparti, coi resti della 22a divisione, !97