91 non può nè deve fallire, trova lo sciagurato spediente di anteciparsi dallo scrigno della padrona il contante, che attende, con 1’ onesto proposito di farne in tempo debito la restituzione. La poveretta non sa che non si dice quattro se non è nel sacco, e che non è cosa, su cui si possa meno contare quanto su’ denari, che s’ hanno a riscuotere. 11 fatto è che i denari son trafugati ; il padre ritorna a mani vuote, e la padrona guari non istà ad accorgersi di quella operazione di cassa, eh’ ella non trova in piena regola : e la Rosa è accusata di furto. Se non che, in buon punto, ma per verità troppo repentinamente, si scopre che la padrona è sua madre ; il che, visto quel fresco e florido aspetto, si stenterebbe un tantino a credere, tanto più che 1’ azione comincia con un contrasto d’ amore tra lei ed una rivale. Comunque la cosa sia, questa improvvisa agnizione compone ogni difficoltà : la Rosa sposa Rodolfo, ed ha acquistato una madre. Come si vede, la favola ha qualche analogia con la Gazza ladra : è una variazione del medesimo tema. Il libretto non va però confuso con le solite melodrammatiche ribai-