57 fuori del quadro, come egregiamente imitati sono i ricchi addobbi della stanza regale, e due levrieri, che scherzano a’ pie’ del valoroso e galante monarca. Ciò che nuoce un po’ al quadro, com’ ebbi 1’ onore di dirvi più sopra, è il soverchio suo lume, quel fulgore che abbacina gli occhi ; ad ogni modo, per composizione ed artifizio, e’ non sarà de’ meno pregiati fra quelli, che illustran le sale del cav. Jacopo Treves de’ Bonfìli, per cui conto anche questo fu fatto. Dalla reggia, se non vi disgrada, discendiamo al tugurio ; dalle ridevoli passioni dei grandi alle più vere passioni de’ poveri ; dalla pittura di storia torniamo alla pittura di genere. In questa, lo Stella vale tant’ oro, e se fosse bisogno di dimostrazione, basterebbero le pruove quest’ anno prodotte. Avete veduto mai nulla di più pietoso e straziante de’ suoi Figli della sventura condannati a far ridere la gente ? Un povero pagliaccio, il quale, con indosso ancora le assise del tristo mestiere, e un bambino tra le ginocchia, assiste la moribonda consorte. Comprendete lo stato infelice di colui, che, col dolore che gli lacera l’anima, e toglie ogni forza all’ intelletto, quando per