LA BATTAGLIA DI LULEBURGAZ non intonate alla situazione. I comandanti d’armata spostano le truppe di iniziativa e le sottopongono a sforzi eccessivi prima della battaglia. Il Gl. Kv. risiede troppo lontano e le armate gli sfuggono di pugno. Due anni dopo i grandi e meglio attrezzati eserciti europei soffriranno la stessa crisi. La relazione ufficiale tedesca « Der Weltkrieg » (I) scrive che in tempo di pace non ci si era formati un concetto adeguato delle immense esigenze della guerra moderna nel campo delle trasmissioni delle notizie. Il loro perfezionamento tecnico non aveva raggiunto un grado tale da soddisfare tutte le esigenze. Anche la disciplina delle intelligenze sembra fare effetto; Dimitriev cerca di emanciparsi dal capo di stato maggiore. Kutincev tende al compromesso fra l’obbedienza al superiore e l’adesione alle richieste del collega, fra la rigida disciplina e il cameratismo. Nell’estate del ’14 il Moltke minore si troverà come Ficev, troppo lontano dalle armate, poco orientato sulla situazione, cogli esecutori che si prendono troppa libertà d’azione ed in contrasto fra di loro- 4) la mancanza di scaglionamento in profondità durante la disordinata marcia alla battaglia (effetto di una disobbedienza di Dimitriev) si traduce in pericolosa mancanza di riserve sul campo di battaglia. Di qui un’azione puramente frontale, piatta, lenta, che esige grossi sacrifici e che rende poco; manovra, purtroppo, nessuna. 5) in queste condizioni generali i comandi non possono svolgere un’azione brillante. La battaglia decisiva non è attesa sul K ara gag, la I armata è lontana e così il primo giorno (16 ottobre) manca un’idea direttrice ed un’azione concorde. Il secondo giorno il disegno di manovra di Dimitriev è paralizzato perchè Ficev frena la I armata e Kutincev esita, il terzo giorno tutta l’ala destra bulgara si limita ad incalzare mollemente. Poi la battaglia va alla deriva e finisce per esaurimento la sera del 19 ottobre. Le cifre delle perdite e del consumo di munizioni attestano che la III armata si è prodigata, che la I (specialmente la ioa divisione) ha moderato lo slancio, che la divisione di cavalleria si è preoccupata di risparmiarsi. Forse Ficev attendeva la fine di questa battaglia, imprevista, non voluta ma subita, che lo ha colto spiritualmente e strategicamente impreparato, come la liberazione da un incubo, da una pericolosissima avventura. 345