220 XXXI. Bullettino degli spettacoli della stagione, — Gran Teatro la Fenick. — Il Rigoletto (*). Addio La Punizione. Il pubblico, che ne parea rapito la prima sera, che ne inghirlandò il maestro la seconda, non la trovò più di suo gusto la terza, e la quarta più non ne volle sapere ; ond’ ella fu tolta, umana, musicale fralezza, dal mondo ! Non occorre più dunque parlare del libro : cosa fatta capo ha, e La Punizione, non pur è fatta, ma disfatta ; e con ciò il pubblico è liberato da una gran noia, dico la critica del libretto, perdi è cosa più scipita, più goffa non si lesse mai. Basti che pel poeta non si arde d’amore, ma si abbrustolisce ; il core ha lagrime, gli occhi sono ansanti, al duolo è contrapposto il consuolo ; il vino ha i tofani, e simigliatiti sciocchezze : che non so come il Pacini, uomo di (') Gazzetta del 20 marzo 1854.