320 di Milano e Venezia sarebbero divenute sue vassalle umilissime, semplici giornali di cancelleria, ossivvero una lista degli esibiti, un protocollo degli atti. Poco prima, il detto ben informato giornale, vogliam dire la Triester Zeih.ing, annunziava ch’era ruinato nientemeno che il tetto ( o spavento ! ) del Gran Teatro La Fenice. L’ una storia è esatta come 1’ altra. La verità, quanto alla seconda, è ne’ termini seguenti : L’ingegnere Medvua, ch’ebbe l’onorevole incarico del grande ristauro, e nel quale 1’ onestà va del par coll’ ingegno, s’ accorse, compita che fu la decorazione del soffitto e levatane fin 1’ armatura, che il nuovo intonaco, che s’ era posto in sul vecchio, aveva messo una bolla. Di che, temendo uno scrostamento improvviso e in ispazio maggiore, il volle tutto da un capo all’ altro, per maggior sicurezza, distrutto e rifatto a nuovo, nulla curando la perdita e la spesa, cui andava incontro, e l’urgenza del tempo, che lo stringeva. Nel che fu coraggiosamente sostenuto dagli egregii artisti Guadagnili e Voltati, che in quindici giorni, facendosi quasi prigionieri in teatro, ebbero animo e potere di ricominciare e compiere un lavoro, che aveva prima loro costato due mesi.