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bene: si mettono in campo duovì e sempre migliori attori ; si procede con la legge del progresso, che cammina perfezionando, e serba il dolce nel fondo.
     Ecco p. e. co’ Puritani è entrato in i-scena il (fuicciardi, ottimo baritono, che non s’era finora udito, e possiede nobilissimi doni e di voce e d’azione, se forse non grida un po’ troppo. Ei cantò con grande maestria la famosa cavatina dell’ atto primo, e con successo ancora più fortunato il bellissimo duetto, che chiude 1’ atto secondo, col basso, il Della Croce, il quale, nell’ importante parte di sir Giorgio, fece ben altra comparsa che nella Norma. I canti, oltre i suddetti, che più furono e dovevano esser graditi, sono il duetto tra la donna, la Votesi, e il basso ; eccellentemente detto da ambedue gli attori ; la sortita A te, o cara, amor talora, del tenore, in cui il Bozzetti fe’ pruova di grande espressione e di forza ; e la scena e grand’ aria della donna, nella quale s’ ammirò egualmente, e i bei modi di canto, e la conveniente drammatica azione della Valesi. La scena dov’ ella finge di smarrir la ragione, fu, tra le altre, da vera attrice rappresentata. Con ¡stupenda agilità ella cantò