•294 getto della poesia, uè viene alla (lispietata risoluzione, eh’ è detta (li sopra. Tutto il quint’ atto si passa dunque nel carcere ; e, benché sieno corsi buoni sette anni, il Tasso ci si è cosi poco avvezzato, che piange ancora e se ne dispera, come fosse il primo di : tanto che, ne’ suoi furori, fa in pezzi e calpesta il ritratto della sua donna, e del padre, cui pure portava un si caldo affetto, giungendo perfino ad accusarlo di questo nuovo delitto, di 11011 averlo procreato nell’ età dell’ oro, onde, pe’ tempi allora correnti, gli avrebbe fatto miglior servigio a non si dar quel disturbo. Ciò ne sembra tanto più siugolare, che dalla storia appunto sappiamo eh’ ivi, tra quelle tristi pareti, e’ scrisse e mandò attorno canzoni e sonetti e alla duchessa d’ Urbino, e ad Alfonso, e al suo Gonzaga ; ivi compose il famoso suo Dialogo del Padre di famiglia, e tanti altri nobili capolavori ; il che, se non altro, mostra il dono d’ una certa rassegnazione. Il duca, con un tratto, di tirannia senza esempio, gli aveva tolte e tenea sequestrate tutte le carte ; si che, un anno dopo la crudel sua prigionia, egli, il grand’ uomo, ebbe 1’ infinito dolore di vedere, senza suo cenno nè saputa, pubblicata in Ve-