176 e di Cardenia, a masnadiere. I compagni sono pericolosissimi ; ei s’ irritano, s’istigano insieme, e nella collera e nel dispetto non si vede più lume : Emani, per dispetto, va a consegnare il suo capo a D. Ruy Silva, e, per dispetto e gelosia, gli affida il corno fatale. Dopo si pente, e ne succede quel tantin di disgrazia, che il mirto, come dice poeticamente il nostro Francesco Maria, si cambia in cipresso : ma le risoluzioni conviene prima ben ponderarle, ad evitarne le conseguenze ; ed Emani ne muore. In tutte queste difficili situazioni, 1’ Oliva-Pavani, che sostiene quel personaggio, si cavò, benché giovane e novizio, con bastante onore, e nel terzetto finale vinse perfino 1’ altrui aspettazione. 11 Ronconi fu a dirittura sublime nella parte di Carlo ; mai non si udì con tanta dolcezza, come da lui, la famosa cabaletta Vieni meco ; alcuno non cantò mai con maggiore espressione, con gesto più acconcio e maestoso e drammatico, la scena e grand’ aria de’ sepolcri. L’ effetto fu immenso ; taluno notò fin l’ora sull’ orologio, per venire ogni sera ad udirlo, almeno a tal punto ; cosi ne fu preso ! E la Brambilla ? La Brambilla è qui,