78 basta che tutti i pezzi concertati, e qualche a solo, come fra gli altri, e più che gli altri, la cavatina famosa del tenore nel prologo, furono intesi con gradimento ed applauso. E, giacché ci occorse di nominarlo pel primo, il tenore è un sig. Prudenza, nome e uomo nuovi per noi, ma simpatico e gentile cantante. Ned egli si chiama Prudenza per nulla ; e’ può dimostrare un fatto, ed è che spesso alle cose, e per ciò anche alle persone, convengono i nomi. Imperciocché, egli non possiede grande metallo di voce, ma quella eh’ egli ha, ed è intonata e dolcissima, adopera prudentemente,, con risparmio, senza abusarne e sforzarla : scoglio, in cui rompe il più de’ tenori, i quali,, con noia del pubblico e maggior loro danno, in pochi anni, strillando, si sfiatano. Egli ha molt’ arte, e canta con garbo, con espressione, disegnandosi anche drammaticamente. Ma la forza, che non vanta il tenore, è una delle belle qualità del basso Cornago. La sua voce, della più perfetta intonazione, è pastosa, soave, ed ei la modula con grande agilità. Fin dal primo duetto del prologo tra Attila ed Ezio, il Massera, ei si conciliò già il favore del pubblico, e questo gli si mantenne continuo