310 Qui l’acerbo fato della sventurata Giulietta trasse, se uou fuor di senno, certo fuor di tuono i coristi, e aneli’ essi contribuirono al molle effetto dell’ atto. Dove la Corvetti e 1’ Orecchia si levarono all’ altezza della lor parte, fu nel terzo, tolto, come s’ usa, allo spartito del Vaccai. La Corvetti cantò con quella drammatica espressione, che abbiamo in lei altre volte lodata, nè meglio per azione e per canto si potea finger la morte. Ella è buona cantante e migliore attrice ; peccato che talora si piaccia di esagerare, per renderle più rotonde, quelle sue note basse, le quali di per sè sono forti e sonore abbastanza, senz’ uopo di farle uscire come di sotto terra. Nuoce in tutto 1’ eccesso. Per la medesima virtù di espressione e magistero di canto, si esalta la sua gentile compagna, 1’ Orecchia, e il bel duetto : Vivi, vivi e vieti talora, fu da ambedue egregiamente cantato. All’ Orecchia non si può rinfacciare altro eccesso, che una esuberanza nell’ abito : quel lino impertinente e indiscreto, che ogni sera, per metodo, le esce fuor delle maniche, ed è assai poco teatrale, e per nulla decente. In tutto, ella non ha molto a lodarsi del suo sartore;