163 alcun luogo, piuttosto eh’ alla sua fantasia, egli ricorse a’ suoi spartiti ; e qua e colà fan capolino i due Foscari, la Giovanna d’ Arco, quel buon Rigoletto, che qui nacque e qui tutti sanno a memoria. Memori orecchie vogliono essersi incontrate perfino in un po’ di Marin Faliero, ed altro ; ma, in mezzo a tali conoscenze vecchie, molto ancora rimane di nuovo e di fresco.- Tutto il quart’ atto p. e. è una gemma. Ben è vero che la Traviata. potrebbe a sè vendicare quel soavissimo : Ai nostri monti ritorneremo, fratello carnale del suo : Parigi, o cara, noi lascieremo ; se, per ragione di tempo, non devesi la priorità concedere al Trovatore. Altri pezzi notabili del musicale lavoro sono : il racconto nella introduzione : varia e immaginosa melodia, eh’ ha tutto il carattere del truce soggetto (un doppio umano rogo, poiché la poesia s’aggira fra queste dolcezze), ma che non fece nessuna impressione ; la cavatina, un po’ leggiera, ma originale, della donna, nella prima parte ; il coro, che cliiamerein de’ martelli, poiché anche questi mandano la loro nota ; e l’ aria del baritono, il Bencich, mista al canto corale delle tonache e all’organo di dentro, nella parte