311 a costui non bastò che Giulietta fosse misera, ei volle farla anche pitocca ! Quale ne sia sulle scene la sorte, i Caputeti e Montecchi rimarran sempre uno de’ più grandi lavori dell’ arte musicale moderna. La poesia va in essi del par con la musica, o piuttosto questa con quella, e per tal doppio titolo lo spartito si può dire perfetto. Avvezzi di lunga mano, salvo qualche onorata eccezione, alle rimate vacuità de’ comuni libretti, 1’ aura di poesia, che qui dentro spira, la bellezza del verso e de’ pensieri, la semplicità e verità dell’ azione, ti riconciliano col dramma per musica, e coronano F arte, qual esser dovrebbe. Nel chiudere, vuol giustizia che si ricordi 1’ orchestra, se non per altro, pel bellissimo a solo del clarinetto, magistralmente eseguito dal Mirco, nel preludio all’ aria di Romeo, e il non meno magnifico a solo del corno, nella scena delle tombe. A ognuno secondo il suo merito.