LA SERBIA IN ARMI L’ESERCITO Popolo di contadini il serbo : industria limitatissima, commercio di volume modesto, in buona parte esercitato da ebrei, artigianato diffuso, borghesia scarsa e senza tradizioni ed imperniata precipuamente sulla burocrazia. Il soldato, contadino e piccolo proprietario, è avvinto economicamente alla terra. E la terra è la Patria. In pochi Stati la Patria è così nettamente materializzata. Soldato di eccezionale resistenza fisica, capace di sopportare i più gravi disagi; forte marciatore, molto sobrio, rustico, anzi aspro. Non è per nulla gregario e così sa affrontare il combattimento isolato : gran virtù questa. Allenato per secoli nella fiera guerriglia contro il turco sfrutta abilmente il terreno, non teme la notte ed è maestro nelle imboscate. E’ avaro di munizioni. Gli ufficiali in parte escono dalle stesse famiglie dei contadini e così sono affiatati col soldato e ne conoscono a fondo l’anima; gli ufficiali di riserva appartengono alla burocrazia, alla « intelligenzia » ed alla classe rurale. Il serbo ama fortemente la Patria; rispetto ai fratelli della stessa stirpe la Serbia ha assunto la funzione storica del nostro Piemonte e questo nome, come ricordo delle lotte per l’unità italiana e come auspicio e simbolo, è stato assunto da uno dei loro giornali nazionalisti. Forti le simpatie verso l’Italia, prima della guerra balcanica : se ne ammirano i poeti e gli artisti, si tributa un culto di ammirazione a Garibaldi quale condottiero popolare, si studia Mazzini, assertore diprincipì democratici e dell’indipendenza dei popoli balcanici. I25