Il sig. Barcelo ha un suo libro, una maniera d’albo, in cui, come altrettanti foglietti, sono legate tutte queste diversità di rimendi, i quali acciocché appariscano, perchè altrimenti non si riconoscerebbero, o son fatti con filo di diverso colore on’è prolungato il pez-zuolo rimesso. Se non che, egli non si contenta di restituire o ristorare soltanto, egli crea : non è solo artefice, ma artista ; agucchia, e coll’ ago dipinge : vuol dire che, allargando i confini dell’ arte, ei 1’ adopera a metter insieme quadri e disegni alla maniera degli arazzi. E’ ritrasse, e mostra, una Madonna di sì perfetto lavoro, con tai giuochi d’ ombre e di luce, con tale gradazione di colori, che più non si richiederebbe al pennello. Ond’ io non mi meraviglio che a Genova, a Torino, a Milano ed a Brescia, dove prima recava la sua invenzione, ottenesse la massima voga, e tutto il gentil sesso pendesse dal suo labbro, o meglio dalle sue dita. Imperciocché, il ballo, il canto ed il suono sono certo splendidi abbellimenti, il compimento d’ una finita femminile educazione ; ma poco e’ fanno avanzare la casa, se anzi talora non giovano a rovinarla. La virtù