288 basta però a ricondurlo in sé stesso, ed ei già corre a recare il portafoglio a chi 1’ aveva smarrito, e il cui nome nel passaporto appariva. E però non sappiamo menar buono a Maria eh’ ella faccia al marito la grave ingiuria di sospettar sulle prime eh’ ei siasi procacciato con modi colpevoli quel tesoro ; come non possiamo a lui perdonare i dubbi, eh’ ei poco dianzi conti-’ essa volgeva in mente, per ciò solo eh’ ella tardava a tornarsene in casa. Quelle anime buone avrebbero dovuto meglio conoscersi e stimare ; con che si sarebbe in pari tempo evitata la menda di ripetere, mutate le parti, la situazione medesima. Il portafoglio appartiene a quello stesso vicino, che aveva testé comperato la casa di Giovanni, un signor Ermond, uomo traricco e non meno bizzarro, il quale, tocco da quella magnanima azione, viene a trovarlo per dirgli, in conchiusione, eh’ egli ebbe torto a restituirgli la somma, che doveva in santa pace tenersela, piantando quinci con lui una filosofica discussione sulla bontà o malvagità degli uomini ; discussione che per verità si prolunga un po’ troppo ed arresta sul fine l’azione, quando nello sviluppo è più necessario ch’ella