molti ch’egli esagerasse; ma il D’Annunzio sentiva nettamente ciò che doveva essere compiuto da lui e da tutti; e la forza di afferrare egli solo la torcia accesa (dimenticando persino il grande fratello romagnolo che aveva cominciato a serrare l’anima dentro la vorticosa strofe degli Inni) gli veniva special-mente dal ricordo di ciò che egli aveva già dato alla nostra lirica civile con potenza di ispirazione e chiarezza profetica.
  Le « Odi Navali » sono d’un ventennio anteriori alla guerra nazionale. Là il mare ch’egli aveva esaltato con rude schiettezza di sensi e di forme nel « Canto Novo », — senza intenti politici, — ma già sentendolo « gloria, forza d’Italia », il mare sulle cui rive aveva cavalcato febbrile, o s’era disteso a cuocersi al sole come per imbeversi di sale e temprarsi all’ardore, — dopo essergli
IO