lembi funerei, preannunciano la sventura nazionale: «Dio protegga l’Italia»; il 26, con un grido che ci fa ancora rabbrividire la sventura è annunciata: « Armata d’Italia ! Nel nome d’Italia di Dio - e del Re, della nostra cattolica fede, Si-mone di Saint-Bon è morto. Il Grande Ammiraglio oggi è morto. ». Gli esametri si ridistendono con sussulti e ingorghi metrici che paiono di singhiozzi e di pianto, e nel cospetto della morte il sogno della battaglia nautica vittoriosa si spiega in tutta la sua eroica bellezza senza veli : non più come presagio, ma come gesta narrata: il vate che canterà la beffa di Bùccari « si ricorda » - « dei giorni ancor non nati » : Trieste leva sùbito il suo consapevole lamento nella cadenza del doppio settenario, annobilita di frequenti ardimenti tecnici, — e sul ritmo d’un canto oltre oceanico, con l’ampiezza serena d’un periodo musicale di Walt Whit- 14