BALCANI 1912-13 All’intimazione degli alleati balcanici la Porta non si degna nemmeno di rispondere. Reagisce fermando i trasporti di materiali e munizioni che in forza di un precedente accordo transitano da Salonicco verso la Serbia: così ai serbi mancheranno 13 batterie da campagna. Il 4-17 ottobre la Porta — fidando nel proprio esercito e decisa alla soluzione di forza — rimette i passaporti ai rappresentanti bulgaro e serbo ad Istanbul, ma non compie gesti di ostilità verso la Grecia, il che lascia supporre per un momento che essa, facendo qualche concessione per l’isola di Creta, si lusinghi di separare la Grecia dagli alleati. Ma Atene manderà una formale dichiarazione di guerra. La diplomazia europea è arrivata in ritardo: nei Balcani i cannoni già tuonano. Una guerra si chiude, una guerra si apre. 62