Libro Secondo. 77 valore. Quefti per le ingiurie, fatte da’ Corcirefi al genitore , pieno di mal talento, con feifanta della iua età, e del fuo coraggio, paflfando di notte il mare, alTimprouiib fcalò il caftelìo, e fe ne fece padrone. Suppongo, che qualche intelligenza haueife con le guardie ; perche non così di leggieri, e con sì pochi compagni, haurebbe pre-fo vn luogo, che la fama vantaua per ineipugnabile. E quando mai mancano traditori ? E qual piazza, benche relitta al ferro, è ficnra dall’oro ? Alefiandro diceua, che ,f ogni pofto è facile a prenderti, qualora arriuar vi pofla vn giuméto,carico di monete. I tempi noftri di fimili elempli fon pure fecondi, e non vi è bifogno, per ritrouarli, vol-tarfi all’età, chetrafcorfero. Gonfio Tolomeo, co’con-| tinoui focoorfi, che gTinuiaua il Padre riduflè a tale i Cor-circfi, che furono affretti a capitole, e a far pace con ,1’Epirota, il quale fi contentò della fola conditione, che i | Corcirefi ì’aiutaffero nella guerra contra Romani, ch’egli hauea a cuore. Mi gioua credere, che non impofè più duri patti, perauualerfi delia potenza de’ Corcirefi a’ danni di coloro, che con Tacquifto d’Italia fi erano refi formidabili al mondo. Aftrett'i Feaci dall’accordo accompagnarono Pirro, che a perfuafione de’ Tarentini, hauendo prima mandato Cinea con tre mila foldati,da’ lidi di Epiro fciolecon venti tre mila fanti, tre mila caualli, due mila Saettatori, cinquecento , che tirauano faflì, e venti elefanti, come narra Plutarco. Ma nel Ionio ailalito da fiera tetnpefta buona parte delTarmata perdè, eperdeua Ce fteflò, fe co’l nuoto non fifaluauanelleipiaggede’Meiiapij, doue accolto fù a grande honore. Arriuato poi a Taranto con quei pochi, che