42.0 Della Hiftoria di Coriù medefimo Configlio que’ Cittadini, chepagaflèro vna tal lòmma, qual dourebbe impiegarfi nella guerra di Candia. Qui frattanto nulla di rilieuo fucceflè, hauendo i Turchi fuggito l’incontro della noftr’Armata, che già s era dii-pofta al cimento, per fègnalare le glorie di Leonardo Fo-fcolo, che n’era direttore in luogo del Mocenigo. Quello fu l’anno feguente rieletto alla carica di Generalilììmo, perche quello, per le fue indifpofitioni, chiefe licenza di ripatriare; ma prima fuccefl'e la perdita, che fecero i no-itri a’ Dardanelli, doue Giufèppe Delfino, Capitano de’ Galeoni, con quindeci Naui, e tre Galeazze, affalito da quarantacinque Galee,fei Maone,e ventidue Vafl'eli Tur-chefchi, fu affretto à ritirarfi, lafciando due legni al fuoco , e altrettanti all’acqua. E con ciò tutto i nimici, cho nel combattimento di fei hore hebbero più danno, cho non ne fecero, non ardirono di paffare in Candia, timo-rofi d’vuafeconda battaglia, qual loro fu poi prefentata* dal Mocenigo, che venne da Venetia ; e per la ftefsa cau-fa della fua venuta, da’barbari, cheiltemcuano, non accettata , benche di lunga mano fuperiori di forze. La fuga fu il loro fcampo, e il valore del Generale fu caufà della lor fuga ; poiché di lui haueano tale paura,che con du-cento quaranta vele non hebbero ardire d’incontrare lo noflre, che non eran più di fettanta. La morte, che tolfe dal mondo il Mocenigo, li liberò della tema, e la fua virtù liperfuafèàmoflrar fegni di duolo, comparendo lo Galee de’Bei à vifla di Candia con nere diuiiè, e con lo bandiere, che fi itrafcicauano per Tacque ; à efèmpio delle quali pur le mililie di terra, per ordine del Capitan Baf-sà,fi veftiron di luto. Ma non perche a’noflri mancafso vn