IL TEATRO DELLE OPERAZIONI * * * Due sono le grandi direttrici di operazione nel teatro balcanico: la linea Nis-Sofia-istanbul-Eski Sehir, interrotta dal Bosforo, e la linea Nis-Salonicco, prolungata dalle rotte attraverso l’Egeo, verso izmyr. A Nis le due linee si fondono, proseguendo su Beograd. Lungo la linea orientale opereranno le masse maggiori: la relativa vicinanza alla frontiera della Capitale turca costituisce un elemento di debolezza dei turchi. Pei turchi la linea occidentale può essere minacciata sul fianco dell’esercito montenegrino ea alle spalle dall’esercito ellenico. La minaccia del-! esercito montenegrino, sia per l’asprezza del terreno interposto, sia per la modesta capacità offensiva di quell’organismo militare, è di poco conto. Grave, iiivece, la minaccia della Grecia che colla padronanza del mare impedisce ai turchi di navigare l’Egeo ed obbliga i trasporti ottomani a deviare verso i Dardanelli ed il Mar di Marmara, seguendo lunghi e tortuosi itinerari per giungere a Salonicco. In complesso il problema strategico turco in caso di conflitto colla coalizione balcanica si presenta arduo, sia per la relativa vicinanza al confine della Capitale sia pel pericolo di isolamento del teatro di guerra macedone. Una politica oculata avrebbe dovuto mirare a conseguire il dominio del mare ed a proteggere la Tracia con robuste fortificazioni, ma ciò non fu fatto. Si aggiunga che gi alleati balcanici possono radunare i loro eserciti con vantaggio di tempo sull’esercito ottomano, i cui mezzi sono diluiti su vastissimo territorio. Tutto questo avrebbe dovuto consigliare alla Porta la maggiore accortezza, perchè la perdita dell’iniziativa sul terreno diplomatico avrebbe provocato serie crisi sul teatro delle operazioni. 81 e