308 DellaHifforiadiCorfùl funeftiifima della morte. Vfar volle anche l’aftutia, facendo tendere fui lido della Baftia infiniti padiglioni, acciò atterriti difenfori penfaifero alla refà ; e pur la coftan-2a di quefti refe vani fuoi inganni, e delufe le frodi. Altra fiata montando fopra alcune galee aifieme con Barba-rofla ne andò al Cardacchio,dou e la Chiefa di S.Niccolò, e la fontana di acque limpidillìme, eperéni, e da qui volle beriàgliar la Città, e la fortezza,ma vna palla fola percoife nella Caia di Niccolaio da Modone, con dcriiò de’Cri-ftiani, che con vn fol colpo tolfero lo ipronc, e la pal-metta al legno di Ariadeno. Si ritirarono ambo con prc-ilezza,eAiasBafsà,difperato di vincere, pafsòda Solimano, e gli perfuafe à ritirare Teièrcito da vn luogo, cho appena fi potrebbe conquiftare con lunga ferie di mefi . Gli diiTe, che le fquadre, poco men che disfatte dal male, dalla fame, e dal ferro de gli aifediati, bramauano la quiete: che TortinarfinelTafièdioera vn metterfi à pencolo di perdere molto,e vincere poco : che i Gianizzeri tuir.ul-tuauano pel fine vicino della campagna : e che in fino dubitaua di qualche notabile rotta, ibi due Generali Pefaro , e Doria, fi fuflèro rifoluti di attaccar Tarmata, poco allora atta à refiftere, efièndo i legni logori, e gli huo-minlnfermi. Solimano, che già s'era finto padrone di Corfù, hebbe non poco di/piacere di vdir dalla bocca del fuo fedele miniftro, che neceflària pareua la ritirata vergognosi da vn luogo picciolo, fchernitore di così grandi apparecchi . Che diranno , potea dir nel ilio cuore , i Criiliani ? Solimano vinto da’ Corcirefi ! Io, che in faccia di Carlo hò prefo Buda, fuggirò da Corcira,? M ie glorie , che folcaile vn mare di lodi, in vno fcoglio rom-