Libro Secondo. 7 ? Ma non rimafero fenza guerra i Corcirefi ; poiché Pir-j ro Re degli Epiroti, che fin da’ teneri anni arie di defidero 1 d’inuader l’Italia, conofcendo, che Corcira potea ferirgli ad ageuolare l’imprefa, l’aifaltò con tutte le forte, quali ì per la vicinanza puote facilmente traimettere. Non gli riufcì a ogni modo il difegno di prenderla; poiché i Corcirefi, che, per foipetto di Agatocle^ erano in armi, e ben prouifti di vittouaglie, foftennero l’aflèdio, eribbut-taronolefueviolenze. Onde, fenza la iperata vittoria, ritornò al fuo Regno a meditar per altra via la guerra contro i Romani, che fu caufa della fua morte. Ma pria di morire diuenne Signore imaginario di Corcira, ed hebbe il nudo titolo di padrone de' Feaci, che liberi fi manten-I nero. Poiché Agatocle,pieno di fdegno contro de' Corci-. I refi, e dall’altra parte inabile a sfogarlo, iapendo il defi-! derio di Pirro-, gli diedeLanaflfa fua figlia in moglie, e in I dote Corcira, da foggiogarfi dalle armi Epirote. Ma Pirro , in vece di hauer la dote,perdè h moglie : poiché La-naifa vedendofi fra molte mogli barbare, che tenea Pirro, òpergelofia, ò per non eifere fue pari, riioliedinonfer-marfi’n Epiro ; e fecretamente imbarcata nauigò a Corcira . Le accoglienze, e gli honori, che le furon fatti, non ponno imaginarfi, benche fi raccontino : fi sforzarono a gara huomini, e donne ; grandi, e piccioli a farle oilèqui, meditando fin d'allora, che farebbe ftrumento della loro conièruatione,come dimoftròreuento. Ma Pirro, doppiamente iftigato, e per quello, che non haueaacquiftato, e per quello, c’hauea perduto, piùchemairabbiofo,di nuouo fi fpiniè a rouinar Corcira. Le pofe d’intorno il cerchio Talfaltò con furore ; ma con grande ilrage fù rib- L 2 but-