Da Giouanni Marmorà furono generati Gcorgio, & Andrea, a cui toccato per natura, come Primogenito, il commando dell’lfola ludet-ta,prefe l'altro partito, mutando Cielo,di rintracciare la fortuna; dalla quale anco felicemente feortuto nell’alma Città diVenetia, «¡li fè rinuenire più ricco patrimonio , infignito col carattere della Nobiltà Veneta l’anno 1264, e conleguiti nel giro degl’anni molti honori, continuò nella Prole la liia nominanza, che poi mancata la fucceiliono, rimafe tal Cafa efiinta in quelle parti l’anno 1441, conforme il rapporto delle Venete Cronologie. Soggiogata Maluafia, Città celebre del Peloponefo, pafsò à Corfù Tommafo Paleologo figliuolo dell’imperatore Emmanuello, e fratello ’ di Giouanni, vnito al quale, approdato medefimamente in quel luoco Andrea Marmorà con Nicolò luo figliuolo l'anno 1462, fùiui da quel- lo lafciata la Famiglia ,cfcorrendo verfo l’Italia s’inoltrò à Roma, do-ue dal Sommo Pontefice accolto con dimoftrationi di gran ftima, non-, tralafciò pure coll’aHegnamento annuo di fei milla cecchini d’oro, di facilitarle il modo di mantenerti con Io fplcndore douuto alla fua Illu-, ftrilfima nafeita. Antonio Marmora vno de Germi preclari della ftirpe medefima, in-fultata l’Ifola di Corfù da Solimano Rè de Turchi, reftò vnitamento con fuo figliuolo nominato Andrea lacrimeuole preda de'Barbari l’anno 1537, qual oltre le perdite patite nel Sualeggio degl’infedeli, di conti fidcrabili ricchezze, terminò ¡inferamente la vita fotto il giogo d’vna_# 4 tirannica fchiauità. Siriduife quali pròifima alla total annichilationc T la (chiatta di fangue così eccelfo; ma fortita la libertà di Andrea l’an-1 no 157?, rauuiuòlì lalperanzadi fcorgerla rifortacol primiero luftro l nella propagatione. Refiituiffi egli à Corfù efauflo d’haueri, non meno i' per gl'infortuni) feorfi della cattiuità, che per l’incidenze funeitedeH’-ìnualionc predetta ; onde per riftorarfi in qualche parte le di lui calamità,non ni ( caria la munificenza fpeciofa del Serenitiìmo Principe Ve-l neto di riconofcerlo con fette compartite di luoco di cafa, tanto più, I che pbr crriggerfi le muraglie di quella Città, conuenne fmantellargli I la propria. Colata la dipendenza di tanti Perfonaggi nell’vnico rampollo di Vin-| cenzo Marmorà non hà egli tralignato dagl’Afcendenti ; anzi moftrata f hereditaria la generofita di eili,perfuafe con l’efficacia de fuoi meriti la publica liberaìità à decorarlo maggiormente col grado riguardeuole di Caualiere , dichiarandolo pofeia Nobile fra la Cittadinanza Corcirefe, \ prerogatiua à lui folamente concerta dalla grandezza Publica, mentre I gl’altri di quel Configlio, niente derogando alla Nobiltà dell’ antiche-» lamiglie, col femplice titolo di Cittadini vengono tutt’hora chiamati. Stancatali, cangiò itile in quello l’auuerfa fortuna, e raddolcitoli il rigore del deffino, conuerti le paflàte feiagure in contentezze, reflituen- Ìoogli le fmarrite facoltà degl’Auoli, melanti le quali abbondantemente hora fpicca la magnanimità de fuperftiti fuoi figliuoli Andrea , e Spi ridione