288 Della Hiftoria di Corfù Turco nell’apparenza , ò fufse neU’interno Criftiano ] come nacque tra’ Greci,ò che almeno fauorifse le colè de’ Criftiani; onde per diuertir Soli mano l’impegnafse in, vna guerra, à lui difsuafa dalla Madre, e dalla Rufsa fua, moglie. Andò egli, combattè, vinfè, ma nel ritorno hebbe tali afsalti da’ Perfiani, che la minor parte dell’efer-cito condufse à caia : difgratia, che attribuita ad Ibrai-mo, à quefto cagionò la morte, facendolo l’empio tiranno ftrangolare mentre dormiua, àcagion, cheglihauea promefso di mai non farlo vccidere ne’ giorni della fu a, vita ; poiché da’ dottori della fua legge fu perfuaiò, che il ionno non era vita,e così non fi credette di rompere Tua parola. Morto Ibraimo, più che mai fiero, firiuolfèa danni de’Criftiani, iftigato e dalla vittoria di Carlo Quinto in Africa, oue fi fece vafsallo il Regno di Tunifi? eda’maligrauiifimi, che facea alle fueriuiere il Doria 0 che mai non laiciaua in ripoiò le prouincie orientali,cho àlui foggiaceuano. Onde con numero innumerabile di foldati per terra verfòla Valona iftradoflì, e nello fteflo tempo lpinfe vna felua mobile di legni per acqua rifoluto di foggiogare Napoli, e fe gli veniua fatto, anche tutta; l’Italia. Fu ciò nell’anno 1537, ma prima bifogna, la-fciando i TLirchi’n viaggio, ridire quello, che più di notabile auuenne in Corcira, dalla quale ci fiamo non poco fin’hora per neceifità allontanati. Nel trentacinque fopra il mille cinquecento non vi fù altro, che la nuoua creatione del Protopapà Luigi Ramiro ; ma nel trentaiei varie leggi, frettanti al buon gouer-no, e alla difefa delFliola fi fecero dalla Venetiana Repu' blica. Perl’iftanzadi Giouanni Quartano, e Antonio ; Eparco