^34 Della H iftoria di Corfù. manda, quindi fpediti furono i mafsaggieri, e i Contadi ni lieti al lauoro fi acci nièro, con ifperanza di hauer tanto frutto dalle terre deH’lfola, che non haurebbero da teme* re più la fame nella ftagion della guerra, che parea minac-ciafse il cinquantanoue tra la Republica e Solimano; ben-che poi all’aura di picciola fodisfàttione, data da quella à quello, felicemente il nembo fi disfacefse. Da vnafein-tilla fi accende gran fiamma, e da picciol vapore talora, iòrgerouinoià tempeila. Pandolfo Contarini, Prouedi-tor Generale dell’armata Venetiana, vfeito con diece galee dal canale di Corfu, diede la caccia a’ corfari, fugandoli da per tutto ; e non molto lungi da Durazzo ( prima, de’noilri,allora de‘ Turchi) s’incontrò in fette loro legni, tra fufte, e galeotte, quali prefero fubitamentela fuga, veriòlaTerra. Volea il Contarini combatterli nel porto medefimo, per liberare le acque da que’ladroni, ma i Dii* razzini, prefeàfauordiquellilearme glie l’impediron , con iidegno tale del Proueditore, che fece cannonar L Città, nella quale alcuni huomini vcciiè, e rimafero molte caie abbattute. E perche, ciò non oilante, haueano fatto fuggir que’furbi, vie più adirato il Contarini le ri* uiere di Durazzo fi poiè à predare, facendo danni non ordinari a’barbari, cheà Solimano ricorfi l’accefsero contro Venetiani à iègno tale, che fi dubitaua di qualche rottura . Però vi rimediarono fubito que'prudentiifimiP> dri, che hanno la cura del Publico, prima co’lperfuaderc al Gran Signore l’infolenza de’corfari, e il patrocinio,che di loro haueano i Durazzini, il porto de’quali era afilo A ladri; e poi co’l bando del Contarini, che non puotero hauer nelle mani. Al publico bene deue cedere il primato;