3 p 8 Della Hiftoria di Corfù ? poli, e di Sicilia. De’ vafcelli prefi, doppo ch’egli fece, ritorno a Corfù,quattordeci furono, per ordine del Cappello , affondate preffo la Chiefa di S.N iccolò, perche fo-pra di loro fi fabbricaife vn molo, che fatto fi disfece col tempo, vna fù mandata à Venetia, ( altri dicono tre ) t> vna, c’hauea l’iniègna Imperiale, fi conduffe à Coftanti-nopoli, per donarla al Gran Signore, che allora fi truo-uauafottodi Babilonia. Ma il Caimecano, che per la lontananza dell’Ottomano,e del Primo Vifir,gouernauaj inBizantio, accefod’ira, poièà Luigi Contarini Bailo guardie, e del fucceffo fece auuifato Amurat Gran Turco, il quale comandò, ches’interdiceffeconlaRepubli* ca il cómercio, con minaccie di guerra. Atto, che aftrin-fei Venetiani ad apparecchiarfi per terra, e per acqua , rifòluti di difendere le loro ragioni col ferro, il qualo cadde fenz’adoprarfi ; poiché il Contarini con la fua de* flrezza, non folo placò lo fdegno delfOttomano, ma ot-tenne la fòttofcrittione di vn nuouo Capitolo, che per* metteuaa'noftriilperfeguitare i Corfàri, anche dentro de’porti. Il caftigo di quefìi ladri di mare mi fa fouueni-re della pena fù data da’Venetiani nel 1540 ad alcuni ladri di terra, che vollero rubare in Corfù,à diipetto della-Giuftitia,dalle carceri vn prigionere. HaueaDomenico Vendramino Proueditore ( di cui mai non fi /corderanno i Corcirefi,da lui eletti per Compadri nel battefimodi Daniele fuo figlio ) doppo vn gouerno tutto d’oro, con-iègnato la carica à Marc’Antonio Memo, che gli fiì man-ciato per fucceffore, quando vniti molti mal viuenti, di giorno, nel Palaggio Pretorio, refidenza del Bailo, heb-bero ardire di aflàltare le prigioni,rompere le lor porte3c/ cauarne