Libro Primo. 3$ Nipote del fondatore, che alla Città aggiunfe vn ficurif-finio porto. Fu ella poi habitata da’ Frigi;, a* quali fuc-ceflèro i Taulantij, che a forza furono cacciati da’ Libur-ni, che alle Liburniche, nauigli veloci, e atti al coi io, diedero il loro titolo. Con tali nauicorfeggiaronolun-£0 tempo, formidabili a’ Greci, cd a gl’italiani ; ma diue-nendo i CorcireGpotent’inmare, li fconfilfero, li cacciarono e dall’acqua, e dalla terra ; onde a’ Taulantij fu di nuouo redimita Dimazzo. Però, eifendo ridotti a picciolo numero i Taulantij, nè ballando a far popolo batte-uole per ma vaftaCittà, diedero luogo ad vna Colonia di Corcirdi, e Corintij, che, con Talio Corintio della famiglia di Cherfocrate, vi pacarono. Allora comincio Epidamo a renderli più famoiàdi prima ; crebbe in nobiltà , e fplendore ; e fu arbitra di molte regioni di Grecia. Lungamente tal lì mantenne ; ma cominciando leciuili difcordic acreicere fra’ Cittadini,a poco a poco s’indebo-liin n^do,chediuennefehernode’ barbariconuicini. Si auuidcro, ma tardi, della loro fciocchezzagli Epidami, c rifoluti di rimediare a quelle guerre cfterne, che dalla i n-terna furono originate, mandarono ambafciatori a’ C01-cirefi, fupplicandoli, che mandalferonuouagentean-habitar Durazzo, il cui popolo per le difgratie era quali ridotto a nulla. Aicoltarono 1 mefl'aggicri i Corcircfi, ma, nè sò dire la caufa, vna rifpolla diedero lenz’alcuna con-chiufione : onde aigretti dal bifogno ricorfero i Dirachij a quei di Corinto, da’quali furono gratamente fòccorli. MolTe i Corintij, non iolo la pietà de gli oppreifi, ma an- * che l’odio, cheportauanoa’Corcircli, quali negauano dieifcrc lor coloni, quando quelli ciò prctcndeuano,fenza F alcun