LibroPrimo. 15* quel vago, che l’Ifola veramente poHìede. Il vino di Cor-tu poi e famofo nelle antiche fcritture di Atteneo Dipno-fofifta, il quale , comparandolo con altri di Grecia, a lui dà il principato:onde ¿riffe neTuoi libri,Vinum Corcyrxttm •vcxut a cimo cium tucHndum , (gT /nane predicavi ; conti et Zéufhtntium, atcjuc Lcocadium, cjuomam non nihilgypfi ha-teant, capiti noccrc. Segno c quefto, che le vue fono per-fettiflìme,come fono tutti gli altri frutti,de’quali fi genera abbondanza; e particolarmente di agrumi, come naran-ci, cedri, e limoni, che fino a Venetia per regalo fi mandano . In fomma ella è vn folo giardino, ma così bello, che Oratio, Poeta Romano, deferiuendo vn luogo deli-tiofb difle, che gli parca l’ilola de’ Feaci ; e Valerio Fiacco cantò Proxima Pharacam , farlictlus obftta pomis , Rura pctunt. Dalla fouerchia abbondanza di ogni cofà nafccua il luflo , di cui fgridò Corcira la Sibilla Ai cu i xoAi, ’xa.vto ku/ulh Hcu te Corcjray <-vcnujìa Vrbsy defme Ittxum, e dal luflo afpettar non potcua, che la rouina. Si mantenne Roma fempre fublimc, mentre ne' Cincinnati, negli Elij, e in altri li fblleuaua la humiltà; ma baffa poi diuenire fi vide nel fatto de* Neroni, de gli Eliogabali,de’Caligoli. Dal luiTo naicono le mutationie delle vcfti,edcl gouerno, comelo /perimento Corcira, per tralafciar mille efempli, che dal gouerno Monarchico, paifando ad altro, fouente in varie leggi pruouò ferme le fue fiicnture. Egli è vero , che doppo i fuoi Re, che da Nettuno e Corcira, genitori di Feaco, difeefero, per qualche tempo reifcro i Corcirefi lo flato