LE FORZE MILITARI DELLA TURCHIA i) IL VECCHIO ORDINAMENTO DELL’ESERCITO I fasti delle armi turche sono in gran parte glorie della famosa milizia dei giannizzeri, composta per forte proporzione di cristiani strappati in tenera età alla famiglia, educati alle armi, convertid all’islam e favoriti da larghi privilegi. Avventurieri fanatici pei quali il combattimento era la missione della vita e la caserma il focolare domestico: classico esercito di mestiere. La decadenza di questa milizia si accompagna col declino dell’impero. Le grandi forze morali dell’esercito e dello Stato turco furono : lo spirito religioso e la devozione cieca al Sultano Califfo; l’affievolirsi di questi' due sentimenti indebolirà anche lo spirito guerriero. Già nel 1801 il sultano Selìm aveva tentato di riordinare la milizia su basi moderne ma il nuovo organismo aveva avuto una vita stentata ed effimera. Nel 1826 dei giannizzeri fu fatta una strage memorabile. Nel 1843, soH:o ^ sultano Abd ul Mecìd, sono gettate le basi del nuovo esercito: reclutamento regionale, servizio limitato ai soli musulmani, grandi unità di prima linea (nizam) costituite in tempo di pace, esercito di seconda linea (redif) con quadri permanenti. La regolamentazione è tratta dagli eserciti francesi e tedesco e il nuovo organismo rappresenta la più perfetta espressione degli ordinamenti del tempo. Tuttavia le troppe esenzioni nel reclutamento fanno gravare il servizio militare sopra nemmeno la metà della popolazione delPimpero. II territorio è ripartito in sei armate (ordu), composta ciascuna di sei reggimenti (alay) di fanteria, quattro di cavalleria e uno di artiglieria. 83