4?4 Della Hiitoria di Corfu. Il Perfiano mai non è ftato foggiogato, perche folo atten^ de à oflferuar gli andamenti del Tureo, e rare volte con gli altri confinanti viene à rottura. L’Oriente fi perdè,perche diuifo; guardifida fimilefciagural’Occafo. Sicilia è ef-pofta, nè gioua l’Italia vicina, non hauendo più il bello arnefe di Candia. Quefta in fomma cadde nel Mefe di Settembre, e la Vergine, che dominaua nel cielo, vfurpòlta al Leone. Si partirono quafi tutte le nobili Famiglie con l’armata Venetiana, che à Corfu fi riduflè, con quella metti tia , che può ogni vno immaginari! doppo tale sfortunato fucceffo. Il Generalilfimo, il Proueditor Generalo Antonio Bernardi, Monsù di S. Andrea Generale delta Fanteria, il Caualier Grimaldi Sargente General di battaglia , e tutti gli altri Capi fi ritirarono à Corcira, oue ta mia Cafa hebbe l’honore di albergare, fi come nel primo anno della guerra il Gildas, così nelTvltimo il S. Andrea. Fù poi richiamato à Venetia il Capitan Generale France-feo Morofini, e Pietro Valier Generale delle tre Ifole,e al gouerno di quefte,e dell1 Armata rimafe con auttorità Oc* neralitia il Bernardi, il quale con prudenza impareggiabile raflèttò le cofe fconcertate per la refa di Candia.Con-folòimiferi Candioti, che nel volontario efilio perla fua piaceuolezza hebbero fòllieuo alle loro difgratie ; e fecondo la diuerfità della conditione fece, che fi compartiflèro àque5 infelici commodi alloggiamenti, Difpole, che i Capi delle militie, eie militie fteflè,ritornate da Candia,fi partiifero,e della Republica,e di lui fodisfatti’n guifa,cho non haueffero occafione di ritirarli dal feruigio del Principe, qualora fuccedeffe il bifogno. Prouide a’ legni, o riduflè il numero de’Nauigli à fegno, che fe mancaffero i Turchi