LA SECONDA FASE DELLE OPERAZIONI SERBE La I armata serba allinea 59.500 fucili, 3.000 sciabole, 94 mitragliatrici, X12 pezzi da campagna, 11 da montagna, 13 pezzi da 120 L, 10 obici. In tutto 68 mila combattenti con 156 bocche da fuoco. La difesa. Ali Riza voleva imperniare la difesa sul massiccio del Drvenik, dove manda quattromila reclute in Anatolia a scavare trincee, ma Zeki paja, come arriva, decide di difendersi sulle montagne immediatamente a nord-ovest di Bitolj. I lavori cominciano il 20 ottobre. La scelta della nuova posizione si dimostrerà opportuna perchè il Drvenik sarebbe stato subito aggirato da occidente dalla divisione Morava II. Un nucleo di truppe raccolto a Debar — forse superstiti dei reparti della Metohija — riceve ordine di ritirarsi su Ohrid. Frattanto dal 23 al 24 ottobre il VI corpo d’armata attacca e batte presso Sorovits la 5“ divisione ellenica togliendole una decina di pezzi. Ma ora i serbi minacciano Bitolj e quel corpo viene richiamato: lascia contro i greci la 17“ divisione e la divisione redif di Bitolj ed il 25 comincia a mandare per ferrovia verso Bitolj le altre due (1). Pare che il comando turco — rincuorato dal successo — si proponesse di gettarsi con tutte le forze contro i greci, stimati assai meno dei serbi, per battere uno degli alleati, ma l’idea non sarebbe bene accolta ad ìstanbul. # * * L’armata del Vardar assume questo schieramento: Il VI corpo d’armata, reduce da Sorovits, si raccoglie fra il ponte di Novaci e Bitolj : la i8a divisione (1500 uomini e pochi pezzi) in linea, il grosso (i6a divisione e 6° reggimento nuanci : 5200 uomini) in riserva d’armata. Pure nel piano il V corpo d’armata (12 mila uomini) a cavallo della (1) Secondo altre fonti (Rei. Uff. bulgara, VI, pag. 203) la divisione redif di Bitolj sarebbe ritornata da Bitolj col grosso. Dati gli scarsissimi effettivi di queste cosidette « divisioni » il particolare non ha molta importanza. *75