3 o 6 Della Hifìoria di Corfù. nofòccoriò’, onde madarono fubito à intenderete nuo-uc, ch’ella recaua .Nulla di buono portò, fé non la Tua* iàlute efifendo per fortuna fcappata dalle mani de’ nimici, mentre ne veniua con la prefa di tre Turchi fatta in Pa-traifo. Riferì il padrone, che in Perama, porto della Città vecchia di Corcira, eflèndofi’ncontrato in quattro galee, che ftauan su Tancore, e chiefto loro, che legni fufse-ro, riipoiè prima vno, Venetiani, e poco doppo iòggiun-fe del Principe Doria: ma nello ftefso tempo iarpando velocemente il fecero auuiiàto dell’inganno ; onde fi pofe in fuga, che gli era riuicita felicifsima, per hauer in quella liberato vn’altra fregata paefana, c’hauea la caccia da gl'infedeli. Fùqueftarelatione fatta auanti di Simon Leone ordinario, e Luigi daRiuaProueditore ftraordinario, i quali non poco lì affliifero di non hauer nuoua del Pefaro, che per ogni ragione douea hormai muouerfi, (è non, per combattere, almeno per portar vittouaglie, non ci-bandofi gli ailèdiati, che di picciola portion di biicotto , Ma diueriò era il conto, che faceua il Generale da quello , che faceuanoeglino, dal bifògnoeanguftieforzati, non la diicorrendo, che con qualche parte di paflìono . Il combattere , diceua il Pefaro, non è che pericolofo; il portar iòccoriò iènza combattere è quas’impoflìbile, ef-lendoTarmata Turchefcafempreallordinepreilò Corcira. Se nella battaglia vincea, liberaua Tlfola, ma poco danneggiaua Solimano, ancorché vinto nel mare, po-derolìllìmo fopra la terra : s’egli perdea, chi haurebbt/ aflicuratele altre Prouincie, e Regni della Republica ? Cipri, Candia, la Dalmatia, la fteifa Venetia quale riparo haurebbero dall’armi dell’ottomano, tanto più infoiente,