Libro Quinto. z6i gliaflàlti, hor affiliando le trincee nimicheconleiòrti-tc, fecero in modo, che i Turchi, doppo la perdita di buona parte delPefercito , da Butrintò disloggiaflèro, facendo vna ritirata, folo nel nome differente à vnadi-fordinatiilìma fuga. Il medeiimo auuenne loro fotto il cartello di Strouilli, eRignaffa,da’ Corfioti, e dalle loro fpefe, fenzaintereffealcuno di Venetia, conièruati al Principe, à onta de3 barbari, che li tentarono con fero-ciilimi affalti. Nè il Loredano frattanto dormiua : egli diede la caccia à quattro galee, e tredeci fufte Turchef-che, e facendole dare in terra, s’impradroni de’ legni, lafciando a’ paeiàni’l vendicarli de gli huomini, che tutti furono miièramente vcciiì. Ma ritornato da CoiUnti-nopoli ou’era gito per rihauere gli fchiaui Venetiani , fatti nella prefa della Città, à Venetia, Bartolomeo Marcello ; quinci, e quindi, fi cefsò dalle offeiè ; poiché portò la carta della pace, fòttofcritta dal Gran Signore, qualo il Senato, per le deboli prouifioni, e freddezza de* collegati, lì compiacque accettare. Onde l’anno 5 6 fùper gli Corcireiì tutto pacifico; e farebbe flato lènza memoria, ièil danno di Marino Canale, eTarriuodelcorpodi S.Spiridione, non Thaueffereforiguardeuole, condilo-fucceilì, nel bene, e nel male, fra di loro contrari. li Nobile Marino Canale da gli habitatori diSopotòfù af-iàilìnato ne gli haueri ; onde vili decreto, che dalle persone di quel luogo fuilèro à lui lòdisfatte interamente lo foftanze, e quando non poteffero rifarcire il mal tolto,io gli pagaffe da’ datij delle merci, che ìui da Corfu traipor-tauanii. Malatraslationedi S.Spiridione auuenne irL, tal modo. Prela da’ Turchi Ccffantinopoli, fra quei, c" heb-