408 Della Hiítoría di Corfúl ipofitioni, che mefi prima l’hauean ridotto aH’eitremo della fu a vita, e per dare vn Capo alle fquadre, à cui fi portaife cieca vbbidienza, il Capo della República hebbe titolo di Generaliifimo ; ed egli apparecchiandofi à eter-citare la carica, pria di iòlcar le onde fu alíorto dal corn-mune naufragio. Pianfe a caldi occhiVenetia, cheiì promettea felici fucceifi da vn tal Conduttierp, e celebrati al defunto Principe fuperbiifimi funerali, venne alPelet-tione del nuouo fupremo Comandante, che fu Giouanni Cappello, foggetto di iperienza,non ordinaria. Partì egli con grande rinforzo di legni, e arriuato à Corcira fece il fuo folenne ingrelfo fotto di vn baldachino, fòftenuto da’ quattro Sindici della Città, e precorio da’due Cleri, Latino, e Greco, alla Chieii Cattedrale inuiatofi, iui giunto afcoltò Mefsa, e fparfe diuotamente le fue preghiere. Ma, non permettendo il tempo lunga dimora, fece vela per Candia, teguito dalla Galea Coi fiota,il cui Sopracomito, in luogo del Giuftiniani indiipofto, era Giorgio Triuoli, che in ogni luogo tegnaloiìì, e tempre lì ipinle il primo à incontrar l’inimico. Molti degli altri Cittadini accompagnarono il Cappello, il quale arriuato in Regno fece la ralfegna di cinquanta Galee, fei Galeazze, quaranta Galeoni, e altri minori legni, che farebbero ftati valeuoli à deitruggere, non Tarmata, ma l'imperio dell’Ottomano. E con ciò tutto non fi vide tegnodi buona piega per la, República ; poiché la Canea, aflèdiata dal Cornaro, non fìjiprete; eRettimo, con la morte del iteifo Cornaro , lì perte j e i Turchi foccorfero, à voglia loro, i compagni, per la poca rifolutione di combattere della noftra armata, e il grande ardire, c’haueano prefo que’barbari. Lafciamo