IL TEATRO DELLE OPERAZIONI elevate la piovosità è maggiore, maggiore le nevosità; le temperature medie sono piuttosto basse e l’escursione annua meno sensibile. * # # Il settore occidentale della zona di confine turco-bulgara appartiene al tavolato macedone. Questo è limitato dalla Struma, dalla Vistrica, dalle Alpi Illiriche e dall’Altopiano della Mesia e presenta una serie di aspri gruppi montani di dubbia costituzione geologica. I rilievi compresi fra il bacino della Struma ed il bacino di Vardar sono generalmente orientati in senso equatoriale e degradano scendendo da settentrione verso il mare. A settentrione si stende il brullo pianoro dell’Ovce Polje (alto circa xooo metri) e campeggia l’erto ed aspro massiccio cristallino dell’Osogovska planina (2300 metri); segue il gruppo del Pljackovica piaina (metri 1350), della Belasica planina (1258 metri), il Kruja Balkan (950 metri) ed il Besik dag (1059 metri). La regione è corrugata in una serie di rilievi elevati in media 1000-1300 metri, con fianchi ripidi, coperti di macchie, e cime spoglie dove affiora la roccia. Le valli sono incassate e profonde. Terreno difficile ed inospitale. Nella confusa plastica si individuano alcuni solchi di facilitazione che permettono il passaggio fra il bacino della Struma e quello del Vardar: a) la valle della Kriva, lungo la quale sì svolge la rotabile Kjustendil-colle di Du Jesevo (metri 1197) - Kumanovo-Skoplje, guardata dal cadente castello di Egri (Kriva) Palanka; b) la valle della Bregalnìca che è percorsa dalla strada Kresna-Pehcevo-Carevo Selo-Kocane-Stip-Veles; c) la valle della Strumica, servita dalla rotabile Petric-Strumica-Stip; d) il solco di Doiran, fra la Belasica planina ed il Krup Balkan. Va infine menzionata la buona rotabile Sofia-Dzumaja-Seres-Salonicco, guardata in territorio turco dalle karaule di Dzumaja. Le strade di Du Jesevo e di Dzumaja rappresentano pei turchi le direttrici più brevi per minacciare Sofia: i bulgari non hanno eretto alcuna opera per sbarrarle, fidandosi nell’asprezza della regione e nella povertà deile risorse. 69