9 8 Della Hiítoria cíi Corfü. tono nella forma primiera .. Armò nani pel negotió , fe armò per la guerra con quello fi fece ricca „ con quella formidabile a’ Greci. Ripigliò in poco tempo il fuo dalle mani degli viiirpatori» che non hebbero ardirediop-porfta3 legni F'eaci, in compagnia de’ quali fuentolauano le bandiere di Roma . Quefta» facendo delle guerre catena per legare vn mondo , vna ne attaccaua, quafi falserò anellà, a vn altra j onde dainifirio nella Gallia paisò ,, ©ue, rotti barbari,. prefe Milano , riportando Marcello Te ipoglie opime del Re Viradomaro vccifo, ai tempio di Gioue Fererio „ Da gl’Infubri, ò Galli , a gl'litri fi riuol-fe,, econmoltofànguefuperatili,, la guerra Carta ginefe medi tau a per le diiiordie di Spagna.. Ma chiamata di nuouo dalle Illiriche frodi pafsò il mare , c di nuouo venne all’armi con gliSchiauoni, Demetrio Fario , a cui ha-ueano dato i Romani buona parte del Regno di Teuca, a fommoflà del Re di Macedonia,. fellone, e ingrato , da1’ fiioi benefattori fi ribellò ; e contro le Terre, (oggetto a’ latini» barbaramente: fi mofle ., I Romani (degnati mandarono fu biro Lucio Emilio con alcune legioni, alle quali fi aggiunterò lemiiitiedi Corcira, che con molte naui accompagnò le armi confederate. Demetrio, c hebbe auuifo- del grande apparecchio» che gli veniua^ contro, preludiando Dimala, e gli altri fuoiluoghi, core fette mila veterani dentro Faro li chiufe.. Ifola è quefta, per ogni via fortifììma » tale re fa, e dalla natura, e dall’arte ; onde fpera il ribelle qui tenertanto a bada i Romani,, che (tracchi alla fine, ò P hanno da lafciar con ifèorno, ò gli hanno a coceder alor difpetto la pace. Ma Emilio,che oè J’vna co fi, nè l’altra iàre intendeua,;fotto Di mala accani-