Libro Quinto. 263 ¿0 della terra delitiofa inuaghitoiì, vi poiè Tua ftanza, e fi prouide di moglie, dalla quale generò tre figli , Marco , Luca, e Filippo, che, morto il Padre, diuifero Pheredità , e con l’heredità i corpi de’ Santi, toccando al primo le offa di S.Teodora, a’ due fecondi le membra del miracolofo Spiridione. Marco della fua parte fece generoio dono alla Communità, dalla quale fùripoftanellaChieiàdi San Lazaro, eh e, prima fi fabbricafl'ero le muraglie, erafuo-ra della Città, dirimpetto alla Porta Reale, nel Borgo di S.Rocco; benche poi fuflèro trasferite le reliquie della, fanta Imperatrice al Tempio di S.Niccolò,oue hora ripo-fano. Ma Luca, e Filippo, benche haueflèro, in luogo di depofito, collocatolaloroportione nella fteifaChieia di S.Lazaro,equindi’n quella dell'Arcangelo S.Michele, di ragione dell’Vniuerfità, voleuano toglierla, per trafpor-tarla fuora del l’I fola ; à che vivamente fi oppoièro 1 Corcirefi co1 loro Sindici: onde fi venne alle liti auanti'l Senato Venetiano, da cui fu fatto decreto,che i due fratelli potettero togliere, e mandare ouunque voleflèro il corpo dì S.Spiridione, à loro di giuftitiafpettante. Con ciò tutto rimafe ou’era, e col tempo ThebbeStamatelloVulgari Corfioto, che l'ottenne in dote da Filippo, che con quel- lo accasò la fua figlia, facendo ceifionedel fuo lusalla nipote cortefemente pur Luca. Fabbricò il Vulgarivna. Chieià nel Borgo fudetto di S, Rocco, preflò à quella di S.Lazaro, e dedicolfe à S.Spiridione,le cui oflà vi collocò, lafciandone il Iuipatronato a’ fuoi heredi, che fino a’ notai tempi fi conferua nella fua cafa 5 benche il Tempio, da lui fatto, per le nuoue fortificationi fia fmantellato ,e in, fuo luogo erettone, con le limofine de* fedeli, vnaltro