3 P4 Della Hiftoria di Corfù del fuolo ; ma à gli altri non è permeilo il folleuarfi nell’aria ; e iè taluolta faltano, ricaggiono fubito ; infegnan-doci la natura, che nelle conditioni, e gradi, vi è la Tua* differenza. Bafti’l detto, per far conofcere l’errore di que’ Corcirefi, che voleuano nelle cariche della Nobiltà,e nel Gouerno infinuare i Popolani per forza, qual foggiacque al Decreto del Senato Venetiano, ch’efclufe la loro vana, pretenfione. Furono poi ipediti à Venetia due Amba* feiatori, Niccolò Quartano Caualiere, e Dimo Beneuiti, per impetrare, come ottennero, che il Reggimento non, poteife impedire ciò, che fi determinaua nel Configlio, circa à gli vffici, ipettanti al medefimo Configlio : che fi diarimedio à gl’inconuenienti deglihuomini di Galea, che tutto giorno cagionauan rumori, con rinuouare gli ordini a’Sopracomiti di non laiciarlivfcire da’legni: che fieno caftigati quei, che dalla Fortezza colpirono coil vn cannone la Spetieria di Criftodolo Petrici, con pericolo di folleuatione nel popolo: che i Giudici Annuali debbano intrauenire in ogni Giuditio, per dar il loro voto confultiuo, fecondo l’antico cofìume : e che,trouando* fi Capitan Generale in quelle parti, non fufsero i Corei-refi obligati, qualora vogliono mandare Ambafciatori à Venetia, à dargli conto,che della femplice Ambafciaria^, douendofifoloallaRcpublicaeiponere i negotij, che/ fi deuon trattare. Così, mediante la pace, fi trattauarb facilmente le faccende economiche; ma l’anno appreflo qualche lampo lì vide, che minacciaua tempefìe, pel grande apparecchio di naui, che faceano gli Spagnuoli, iènza poterfi penetrare il lor fine, non eisendo in rottura con la Francia ; ma, fe lampo fu, fuanì in vn baleno,icuo- pren-