448 Della H iitoria di Corfù. tor Generale delle tre Iiòle, nello fteifo tempo purgando di huomini mal viuenti l’ifola, e prouedendo a’bi fogni di Candiaoppugnata. QueftoprudentifÌìmoSenatore, di cui’n Corcira viuerà fempre la ricordanza, volendo dare> rimedio a’mali, che cagionauano i Corfari di S.Maurà, c Preueià, diede licenza a’Corcirefi di armare contro di loro,come fecero,co’l mettere fubito in acqua fette bergan-tini, concorrendo quei della Città, alcune Ville, e gli ha-bitatori di Paxò alla commune faluezza. E fu tale lardo-re, che non folo fi difperfèro quegl'infami pirati, ma dal paele nimico fi riportarono molte prede di animali, e di fchiaui ; onde affaliti gli affalitori penfarono à mantenere il proprio, non più à toglier l’altrui. Ma non contenti gl’-Ifolanidihauermoilrato la loro fede al Principe con gli huomini trafmeflì nel Regno, e co’l corfo intraprefo, vollero manifeftarlaco’doni, per gli biiogni della guerra^ coniègnando fétte mila ducati al Valier,il quale dal Publi-co di Venetia eletto Ambafciatoreal Sultan Hibraim fece ritorno alla Patria, e del fuo gouerno lafciò in Corcira^ perpetua la memoria. Pur desiderio rimale diMichelo Fofcarini, à cui fu foftituito Girolamo Delfino,che diede perfettione alla fabbrica della cortina, che non puote fi-nirfi’n tempo del fuo anteceffore nella carica di Prouedi-tor, e Capitano dell’lfola; doue per la rinunza di Antonio Digioti, hebbedal Configliol'vfiìcio di Sopracomito il Caualiere Luigi Minio, che armò la fua Galea fecondo i dettami della fua nobile fplendidezza. Seguiua frattanto l’aflèdio di Candia, el’Inuerno non fùvaleuole à raffreddare l’ardore de’Turchi,che dal Gran Vifir, tutto fuoco, haueano del continuo fòmminiftrato le