Libro Quinto. 2,41 lata, t ordinata ; e finalmente,che fieno fatte quelle proni foni di buonofiato, accrefcimento, e conferuatione di quelle à nofiro bonorey e mancando delle in formationi necejfarte, malamente, I e non fenzj.gran difetto, da noipotrebb’ejfer prouifio y fiamo di-f fpoflià mandare fra breue à quelle patti Prouedùton de3 '’Nobili della nofira T erra, t quali faranno col nofiro Rettore, che ini dimora, e fopra le cofenectjfarie, e opportune, cosi prouederanno, e ordineranno, mediante lagratia Diurna, cine chiaramente conofceranno la benignità, egiufiitia della nofira Eccellenza, e del reggimento nofirofaranno contenti (Sfrc. Seguono à quefto diploma le concezioni, e conferme de’ capitoli con le fteflè parole, che fi leggerano nella Ducale, fpeditail giorno appreflò, la quale non traiporto dal latino per riuerenza, e perche meglio fi efprimono 1 concetti in quella lingua, che nel commune idioma d* Italia. In pergamena fù ella data, e fi conièruò perche con . le altre icrittureall’incendioinfauftiiTimo de’Turchi non foggiacque, come fi diràà fuo luogo : onde, dall'originale non dalTarchiuio di Venetia, fi è eftratta la copia,, che fegue. ANTONI V S VENERIO. Dei gratta Dux V:metiarum. Vniuerfis,&fingulis tamprsfentibus, quam futuris, pa-teat euidcntcr, quod anno Domini i 3 8 6, Menfis lanuarij die nono, indinone nona, Nobile f, ($? prudentes '-viri Vmuerfi tatti , (gr hommes Ctuitatis, ($? InfuUCotphicnfis, per legiti-mum S indi cuna, (gr Procuratorem, uolentes, & mtendentes fa luti, (ejr conferuationi, (cffiatui pacifico Ciuitatis, ($j? In-[*Ufupraditla debite proludere y confidtrantef infitti am, K k